Concorso di idee - Oratorio di Codogno (LO) - MarcoContardiARCHITETTO

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CONCORSO DI IDEE per la redazione di un progetto di RIQUALIFICAZIONE DELL’ORATORIO CENTRO GIOVANILE SAN LUIGI PER LA CREAZIONE DI UNA SALA POLIFUNZIONALE (SALA DELLA COMUNITA’) E PER IL RECUPERO DI UNO SPAZIO SPORTIVO DISMESSO.
Codogno (LO)
 
L’Oratorio San Luigi ha sede nel centro storico di Codogno, e a partire da fine Ottocento ha svolto un ruolo importante come luogo di ritrovo, di formazione della sua identità civica e promotore di molte iniziative sportive come attività di aggregazione e crescita per i ragazzi. L’obiettivo del concorso è quello di perfezionare e concretizzare, nelle strutture edilizie e non, l’idea
e il progetto di oratorio che in questi anni ha preso forma nel quotidiano agire educativo e pastorale. In particolare questo concorso di idee si è focalizzato sul recupero del cortile dei due campi da basket-pallavolo, degli spogliatoi e dell’edificio che oggi ospita il piccolo teatro.

Il progetto
Atlas, acronimo di Ambiente Territorio Luce Architettura e Sostenibilità, è la poetica di questa proposta progettuale, dove le cinque parole e i loro contenuti si relazionano e si mescolano tra loro.
I primi due, Ambiente e Territorio, interagiscono nella restituzione alla Natura di uno spazio, oggi occupato da una lastra di cemento impermeabile destinata ai due campi da basket-pallavolo, ma soprattutto nel confronto con  il tessuto urbano in cui si inserisce. Il rispetto delle distanze tra i confini, delle altezze massime e della normativa tecnica in genere, ha spostato il focus nella proposta di realizzare una palestra ipogea, dove la copertura a verde diventa un parco urbano fruibile dalla comunità giovanile e non dell’Oratorio. Nel nuovo parco, con sistema intensivo ed estensivo, si alterneranno una tipologia di alberi ad alto fusto scelte per la loro alta capacità di assorbire CO2 con tipologia di tetto verde intensivo1, e arbusti posti su una copertura di tetto verde estensivo2.
Al centro la riscoperta del più adeguato rapporto uomo-natura si ritrova il binomio architettura-luce dove troviamo l’uomo come destinatario principale. In questo si inserisce il terzo elemento, la Luce, quale sistema complesso di sintonie fisico-biologiche, da mantenere o da riconquistare. La luce assume un ruolo cruciale: rendendo uguali il giorno e la notte, estate ed inverno. Per la sua capacità di plasmare superfici, modellare volumi, strutturare e delimitare spazi, la luce si rivela un mezzo costruttivo molto forte. Il progetto prevede un impianto di illuminazione artificiale a led, realizzato in particolare nel campo ipogeo coperto per evitare fenomeni di abbagliamento per praticanti e spettatori, rientrando nei limiti della norma UNI EN 12193. Oltre ad una valenza fisica la luce ha anche un forte potere emotivo.
Le varie funzioni della nuova Architettura trovano giusta collocazione nei vari ambiti e nelle destinazioni come meglio evidenziato nelle tavole grafiche. In dettaglio lo stabile destinato a teatro è stato  liberato dai volumi eccedenti di servizio a ovest e a sud, mostrandosi come unico corpo compatto che ospita al piano terra uno spazio polifunzionale a livello con palco (viene eliminato l’attuale dislivello), destinato a più tipologie di utilizzo, e al piano primo n.4 locali con servizi destinati alle associazioni di volontariato, sportive, ecc. Il collegamento verticale principale,  è permesso da un volume di servizio interposto tra il blocco della sala polifunzionale e il campo sportivo coperto polifunzionale. Destinato alla distribuzione orizzontale (connettivi e locali di servizio) e verticale tramite ascensore e scale (interne-esterne), questo corpo ha anche una funzione tecnico impiantistico di produzione, distribuzione del riscaldamento e raffrescamento dell'intero progetto. Lo spazio sportivo coperto polifunzionale destinato alle attività sportive: basket, pallavolo, tennis e calcetto presenta tre aree funzionali: il campo di gioco, lo spazio per gli spettatori e gli spogliatoi di pertinenza. Questa configurazione si rende necessaria data l’attuale assenza di spazi coperti a norma di legge dove poter praticare le varie attività sportive, permette di dedicare una porzione del progetto anche agli eventuali spettatori al piano -1, e nuovi spogliatoi al piano -2, direttamente in comunicazione con la nuova palestra, in aggiunta a quelli del piano terra, che ri-progettati rimarrebbero di pertinenza per i campi di gioco esterni.
La Sostenibilità dell'intervento sarà caratterizzata dai vantaggi di efficientamento energetico, di comfort termico e nuovo habitat naturale. Le facciate dell'edificio esistenti (destinato alla sala polifunzionale) saranno rivestite esternamente da un sistema a cappotto da 16 cm e nel sottotetto insufflaggio di materiale isolante. Tutte le nuove strutture (campo polifunzionale, connettivo e spogliatoi esterni) realizzate in calcestruzzo armato a vista, saranno rivestite esternamente e controterra (la parte interrata) da un sistema a cappotto da 10 cm. La serramentistica ad alta efficienza energetica in vetro-alluminio sarà dotata di elementi di schermatura solare (veneziane) integrate nella lastra di vetro, garantendo flessibilità e leggerezza progettuale. Tutte le pareti interne saranno in cartongesso a doppia lastra incrociata, mentre le pareti in calcestruzzo verranno lasciate a vista. Attenzione particolare sarà rivolta al consumo e benessere energetico con accorgimenti tecnico impiantistici secondo nuovi standard e l’ausilio di fonti rinnovabili posti in copertura dell'edificio esistente (blocco sala polifunzionale) dimensionati per la produzione e accumulo di energia elettrica necessaria al funzionamento dell’intero progetto. La produzione di riscaldamento e raffrescamento sarà garantita da un triplice sistema: a pompa di calore aria-aria per il blocco sportivo interrato, aria-acqua, integrato da un sistema geotermico per gli spogliatoi esterni e la sala polifunzionale. Il progetto sarà rispettoso della normativa vigente di tutti gli aspetti normativi, energetici, antincendio e impiantistici termici, meccanici ed elettrici, acustici e strutturali, oltre alle prescrizioni urbanistiche ed igienico sanitarie. Il tetto giardino e l'interrato garantiranno un benessere termico in estate e in inverno.
Per abbassare i livelli di anidride carbonica presenti nell’aria occorre agire su diversi fronti: da un lato bisogna adottare soluzioni che permettano di ridurre e azzerarne le emissioni, tramite la mobilità sostenibile o il ricorso a fonti rinnovabili, dall’altro è necessario ricorrere a strategie per assorbire il carbonio già circolante, ad esempio per mezzo di tecnologie per la cattura della CO2. La piantumazione rappresenta una delle soluzioni più efficaci al problema dell’inquinamento atmosferico, per via della funzione di assorbimento dell’anidride carbonica svolta naturalmente da qualsiasi specie arborea. Tutte le piante, tramite il processo di fotosintesi, assorbono una certa quantità di CO2, rilasciano ossigeno, ma alcune specie sono in grado di catturare più anidride carbonica rispetto ad altre. Per queste motivazioni il nuovo tetto giardino offre un aiuto alla riduzione di CO2 grazie alla piantumazione di alberi d'alto fusto anti smog: l’Acero riccio, che con la peculiarità delle sue foglie a punta ricurva (da cui deriva l’appellativo di “riccio”), riesce ad assorbire fino a 190 chili di CO2 in all’anno, mitigando l’inquinamento e abbattendo le isole di calore in ambienti urbani; il Ginkgo Biloba assorbe 140 chili di CO2 all’anno e che fornisce un’importantissima protezione contro gas, polveri e afa, adattandosi a tutti i tipi di terreno, compresi quelli urbani; il Leccio, un gigante sempreverde dalla crescita rapidissima, presentissimo nelle strade e nei parchi di città, che assorbe circa 226 chili di CO2 all’anno.
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